Danza: i balli della tradizione a Creta
La vita sociale a Creta è strettamente legata alla danza, fin dai tempi antichi. In tutti gli eventi sociali, cretesi di tutte le età, uomini e donne, hanno sempre ballato le danze tipiche: i balli cretesi sono una tradizione viva e praticata ancora oggi anche tra i più giovani Le testimonianze svelate dall’archeologia, dipinti, decorazioni e bassorilievi di varie epoche, ci mostrano i rituali religiosi che si svolgevano sul suolo cretese, con donne dalle braccia alzate al cielo intorno ad altari, alberi, statue; paiono muoversi in cerchio attorno all’oggetto di culto, con le palme delle mani rivolte al cielo, ricordando molto le coreografie e i balli che ancora oggi sono tipici nelle occasioni di festa dell’isola. Di certo l’andamento circolare delle coreografie nei balli cretesi è l’elemento più importante, come mostra una delle più suggestive rappresentazioni della danza a Creta: un piccolo manufatto in terracotta datato tra il 1100 e il 1400 a.C., ritrovato a Paleòcastro nella zona di Sitia ed esposto al museo di Iraklion, che rappresenta tre donne che ballano in cerchio intorno ad una quarta che suona la lira.
La musica e la danza cretese sono anche più volte citate nella mitologia: si racconta che Teseo, lasciata Creta e raggiunta Delos, abbia ballato insieme ai suoi compagni una danza i cui passi e l’andamento a spirale erano ispirati allo schema del labirinto di Cnosso. Persino il famoso scudo di Achille, secondo Omero, era decorato con la rappresentazione di una festa svoltasi nel Palazzo di Cnosso.
Le danze cretesi attuali affondano quindi le radici in tempi antichissimi, indietro nella storia fino alla mitologia, quando i Cureti, o Coribanti, ballavano accompagnando i passi con forti urla per coprire il pianto del neonato Zeus, nascosto in una grotta dell’altopiano di Lassithi per sfuggire alla voracità del padre, Saturno.
Gli esperti suggeriscono che le danze tradizionali di Creta siano in generale derivate dall’ispirazione alle danze dei Cureti o, prescindendo dalla mitologia, dalla danza pirrica; la danza di guerra con armi, trasformata nel corso dei secoli e diffusasi con molte variazioni e nomi diversi in tutta la Grecia. Dal 300 d.C. questa danza prettamente maschile iniziò ad essere eseguita anche dalle donne, assumendo una nuova carica di significato erotico.
A Creta succedeva qualcosa in più nell’evoluzione del ballo: i cretesi non divisero mai le loro danze tra quelle eseguite per scopi rituali e quelle per il puro divertimento, mantenendo così un profondo significato nel muoversi a tempo di musica e al contempo un’energia priva di inibizioni moraliste. Gli antichi greci credevano persino che i cretesi avessero trovato un modo speciale per comunicare con gli dei attraverso la danza, pare che proprio in virtù di tale ammirazione molti tipi di danza siano stati trasmessi da Creta al resto della Grecia.
Nel corso del tempo sarà soprattutto la musica che accompagna le danze a subire grandi cambiamenti, differenziando i balli cretesi dalle danze della Grecia continentale e delle altre isole; specialmente in epoca bizantina, quando i suoni delle cerimonie religiose influenzeranno in modo determinante la musica cretese.
I balli cretesi di epoca moderna, conservano ancora tutti i passaggi della loro evoluzione, evidenti anche all’occhio del turista che si trovi coinvolto in una festa di paese, in un matrimonio cretese celebrato in piazza, o semplicemente in un locale dove lo spirito (κέφι – kèfi), sia abbastanza alto da invogliare alle danze. I balli tradizionali cretesi sopravvissuti ai nostri giorni sono 24, tramandati attraverso la semplice emulazione dei grandi da parte dei piccini, o imparate nelle tante scuole di ballo; alcune diffuse su tutta l’isola, altre legate alla tradizione delle varie zone, altre ancora meno conosciute ed eseguite soltanto in occasione di ricorrenze locali.
I balli che tutti conoscono, eseguiti in cerchio tenendosi per le spalle, con esibizioni in ruolo da solista dei più bravi e “ispirati”, (e ai quali prendono parte spesso anche i bambini in tenera età!) sono: Συρτός (sirtòs) o anche Χανιώτικος (chaniòtikos); Πεντοζάλι (pentozàli); Σούστα (sùsta); Μαλεβιζιώτης (maleviziòtis), detto anche Πηδηχτός (pidhiktòs); Σιγανός (siganòs).
Un equivoco da chiarire in questa sede, visto che di balli cretesi si parla, è quello che riguarda il “Συρτάκι” (sirtàki), divenuto noto perché ballato nel film americano degli anni ’60 “Zorba il greco” girato sull’isola di Creta. Non si tratta di un ballo tipico e tradizionale greco e tantomeno cretese, anche se dai balli greci trae ispirazione, ma una creazione musicale contemporanea di Mikis Theodorakis per la colonna sonora del film, con coreografia appositamente studiata ed eseguita dall’attore Anthony Quinn sullo sfondo della spiaggia di Stavròs, nei pressi di Chanià.