Capodanno a Creta: tradizioni e cose da fare
Dopo Natale arriva Capodanno… e a Creta, come in tutta la Grecia, i bambini lo attendono con particolare entusiasmo perché è il primo dell’anno che arriveranno per loro i doni! A portarli sarà il saggio Άγιος Βασίλης (Àios Vassìlis, il santo conosciuto in Italia come Basilio Magno, nella sua versione popolare greca) e non il Babbo Natale, o Santa Claus che lo si voglia chiamare, della tradizione occidentale e statunitense. La sera della vigilia di Capodanno, come un po’ dovunque, si fanno le ultime spese nei negozi delle città; con le vetrine addobbate ormai con il gusto consumistico e europeizzato. Anche la vigilia di Capodanno, come per Natale, i bambini passano di casa in casa cantando le tradizionali canzoni chiamate Κάλαντα – kalanta (kàlanda) e ricevendo in cambio degli auguri cantati, spesso in dialetto cretese, piccole somme di denaro o dolci.
Più tardi ci si riunirà tra amici e parenti, in una casa accogliente e decorata con gli addobbi delle feste, per salutare il nuovo anno insieme. Relativamente pochi sono coloro che decidono di attendere la mezzanotte cenando in città, in un ristorante alla moda.
Come anche in Italia, la sera di San Silvestro sono in molti a tentare la fortuna: in grande, con la lotteria nazionale e il suo ricco montepremi speciale di Capodanno, ma anche più modestamente, con il “gioco d’azzardo” amichevole nelle case e nei locali, puntando piccole cifre nelle sfide a dadi e a carte.
Il momento clou dei festeggiamenti è comunque il taglio della torta di Capodanno (Βασιλόπιτα – vasilòpita) con la moneta nascosta nel suo interno, più che i fuochi d’artificio o il brindisi, che più che con lo champagne con rakì! La vasilopita è uno dei pochi riti tradizionali del Capodanno greco sopravvissuti alla modernità; tanto che, nei giorni successivi al primo dell’anno, fioccheranno le occasioni per rinnovare questo rito di buon augurio in case, scuole, circoli e club, con nuove vassilopite da tagliare e nuovi pezzi da distribuire alla ricerca di quello fortunato che contiene la moneta. L’origine di questa tradizione affonda le sue radici addirittura nei festeggiamenti per il dio Krono (Κρόνος – Krònos, è tra gli dei greci quello conosciuto nella mitologia romana come Saturno, per il quale si svolgevano nell’antica Roma i Saturnalia). Era uso, durante questi festeggiamenti, confezionare dolci e pani in cui venivano nascoste monete, il fortunato che le avesse trovate era per tutto diritto il fortunato del gruppo che per tutto l’anno sarebbe stato accompagnato dalla buona sorte.
Un’altra possibile fonte del rito della vasilopita potrebbe essere quella collegata a san Basilio Magno, che racconta di come, quando l’Impero Bizantino dichiarò guerra alla Persia, Giuliano l’Apostata attraversò con il suo esercito la Cesarea ordinando alla popolazione di versare una sorta di imposta in monete d’oro e gioielli, che avrebbe poi ritirato e portato con se ad Istanbul. Giuliano rimase ingloriosamente ucciso in una battaglia nella guerra contro i persiani e non entrò mai in possesso delle ricchezze raccolte. Fu quindi proprio San Basilio a decidere di utilizzare una parte dell’oro per fare della beneficenza, una parte per sostenere le istituzioni e che il resto venisse ridistribuito in modo alquanto originale! Venne dato incaricato di impastare del pane e di mettere le monete e i gioielli all’interno, poi distribuire il pane alle case. Pare che, evidentemente per un miracolo, ogni prezioso sia allora tornato nelle mani di chi lo aveva ceduto. Fatto è che, ancora oggi dopo secoli, anche e soprattutto a Creta, la tradizione rivive ad ogni Capodanno: al momento di tagliare la torta tutta la famiglia si riunisce e il capofamiglia inizia solennemente a dividere la vasilopita in pezzi; il primo pezzo viene messo simbolicamente da parte per Cristo, il secondo è riservato alla casa, il terzo a se stesso e i seguenti agli ospiti presenti.
Se volete una semplice ricetta per la vostra personale vasilopita, potete realizzare un cake aromatizzato con scorza di arancia e cannella; per renderlo speciale basterà mettere al suo interno una moneta prima di porlo nel forno. Decorate poi la torta con zucchero a velo o cioccolato e magari la scritta “Χρόνια Πολλά” (augurio di “tanti anni”) o “Καλή Χρονιά” (tradizionale “buon anno”) seguita dal numero dell’anno che sta per arrivare, avrete così pronta la vasilopita da tagliare a Capodanno.
La vita notturna, per chi non resta in casa e in famiglia a far compagnia ai bambini piccoli in attesa di Agios Basilis e dei suoi regali, continua la sera della vigilia di Capodanno nei locali in cui si ascolta musica, si balla, si beve! Le strade delle città principali, Heraklion, Chania, Rethimno si congestionano, intorno alla mezzanotte, del traffico creato da chi cerca di raggiungere i locali più gettonati per fare le ore piccole; sintomo di modernità che si fa strada nella tradizione.
Anche i fuochi d’artificio a Capodanno sono un’usanza adottata a Creta solo negli ultimi anni e più che altro nelle piazze delle grandi città; mentre nei paesi e paesini, botti e giochi pirotecnici restano caratteristica legata ai ben più sentiti festeggiamenti della Pasqua. Nei paesi, in generale, tutto è più tranquillo: dopo l’ennesima partita a carte o a dadi con il televisore acceso sui programmi che accompagnano alla mezzanotte e proseguono ancora per un po’ nel nuovo anno, si consegnano i doni ai più piccini e ci si saluta per il giusto riposo, in attesa della messa e del pranzo del giorno successivo, in cui ci si ritroverà di nuovo in famiglia e tra amici.
Proprio la mattina del primo giorno dell’anno ritorna ancora una piccola superstizione, parte di quelle credenze e rituali che dalla notte dei tempi avvolgono molti degli aspetti della vita quotidiana cretese: in molti si preoccupano di chi sarà ad entrare per primo nella propria casa! La migliore soluzione per assicurarsi la buona fortuna per l’anno appena iniziato pare sia far varcare la soglia per primo ad un bambino piccolo; i bambini sono innocenti e nel loro cuore non c’è invidia, gelosia o cattiveria, scongiurata quindi grazie alla loro innocenza anche la possibilità che questi cattivi sentimenti varchino la soglia della porta di casa. Ormai molto poco praticata è la scelta di far entrare per primo in casa un animale o una sacra icona. Dove ce n’erano, fino a qualche decennio fa ad entrare per prima in casa era una mucca o una pecora. Venivano non solo fatte entrare nella stanza principale, ma anche ospitate per qualche ora e venivano offerti loro pane e dolci; di particolare buon auspicio era l’eventualità che facessero i loro bisogni in casa! Sulle corna della mucca venivano appese ciambelle di pane fatte con la pasta del pane del giorno.
È inoltre consuetudine regalare una somma di denaro ai bambini che visiteranno la casa nel primo giorno del nuovo anno; di solito a beneficiare del regalo sono nipoti e famigliari.
Andando a pranzo o in visita a casa di amici, i cretesi fedeli alla tradizione porteranno con loro un bulbo avvolto in carta stagnola e legato con un nastro. Si tratta di un’antica tradizione, anch’essa legata alla buona fortuna per l’anno che inizia: il bulbo in questione è quello di Scilla marittima (Drimia maritima), nota anche come cipolla marina; è una liliacea caratteristica del bacino del Mediterraneo, molto comune a Creta. Cresce spontaneamente e il suo bulbo assomiglia a una grossa cipolla; conservata in casa avvolta nella sua carta d’argento, in prossimità della fine dell’anno germoglierà di nuovo portando “nuova vita” e buoni auspici nella casa in cui è stata ospitata. Si tratta di un’antica usanza di cui si trova traccia scritta già nelVI secolo a.C., persasi all’inizio del secolo scorso, è tornata in auge negli anni 2000 e ora si possono anche acquistare le “cipolle” divelte dal terreno e decorate con fiocchi e carta luccicante nei negozi dei fiorai.
Vediamo ora cose offre l’isola al turista che abbia deciso di trascorrere le feste di Natale e il Capodanno a Creta, a seconda che si sia scelta come meta una o l’altra delle quattro unità periferiche di Creta: Heraklion, Chania, Lasithi o Rethymno.
Ad Heraklion le manifestazioni organizzate dal comune in occasione del Natale e del Capodanno hanno inizio il 14 dicembre e si protraggono fino al 1 gennaio. Il ricco programma, che prevede musica dal vivo, teatro, danza e balli tipici cretesi, mostre e un mercatino con oggetti tipici e legati al Natale sulla piazza principale della città, vuole regalare alla città più importante dell’isola il clima di festa che si addice a questo periodo. Divertimento e intrattenimento destinato ai cittadini e ai turisti in visita alla città di Heraklion, gratuito per tutti. Le informazioni per le attività e gli eventi legati alle feste di Natale e Capodanno sono fornite sul sito del comune di Heraklion in greco, ma è attivo un info-point in Lion Square, al centro della città, o telefonicamente e tramite email, in grado di fornire in inglese orari e dislocazioni dei vari servizi di intrattenimento. Oltre che nel centro della città, numerosi concerti di musica cretese dal vivo sono organizzati anche nei paesi poco fuori Heraklion, come nel pittoresco centro di Archanes.
Evento clou a Chania l’arrivo della mezzanotte con spettacolo pirotecnico nella piazza antistante al mercato coperto. In una città che già di per se offre al turista che la visita in inverno una ricca esperienza, ecco aggiungersi gli eventi speciali legati alle festività di Natale e Capodanno, particolarmente suggestivi nell’ambientazione all’interno della città vecchia. Anche in questo caso, informazioni reperibili nel pdf online, ma anche presso gli uffici turistici del centro, nonché attraverso numeri di telefono e indirizzo email forniti sul sito ufficiale del comune di Chania.
Possibilità di immergersi nel clima di festa anche a Rethimno, e nel comune di Lasithi con le iniziative della città di Agios Nicolaos, Sitia e Ierapetra. Piccoli mercatini, spettacoli del teatro delle ombre (Karaghiozis) e soprattutto l’accogliente atmosfera dell’isola, che è disposizione del turista più esigente per regalare momenti di calda umanità in ogni periodo dell’anno.
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