Spiagge di Creta: Matala, la spiaggia degli hippie
Matala: una delle spiagge di Creta da non perdere. Non fosse altro che per il fatto che se siete in vacanza sul lato sud dell’isola, al vostro rientro in Italia amici e conoscenti vi chiederanno se l’avete vista! Si trova a circa 70 chilometri da Heraklion, in direzione sud-ovest; a renderla famosa sono stati soprattutto i “figli dei fiori” negli anni ’70, quando ancora non era attrezzata e offriva rifugio agli hippy provenienti da tutto il mondo nelle grotte naturali a ridosso della spiaggia. Le grotte di Matala erano abitate già nella preistoria e poi utilizzate come tombe in epoca romana e cristiana, ma ospitarono nel decennio del 1970 anche nomi famosi che la resero celebre alle masse: da Joni Mitchell (la sua canzone “Carey” è ispirata a Matala) a Bob Dylan, da Janis Joplin a Joan Baez e, naturalmente, Cat Stevens.
Del selvaggio punto di appoggio da cui partivano le barche di pescatori abitanti nel vicino paesino di Pitsidia, che Matala fu fino ai primi anni ‘80, e dell’atmosfera di “pace e libertà” che hanno contraddistinto la baia in passato, è rimasto ben poco. Oggi Matala è una spiaggia organizzata a dovere: ombrelloni, lettini, servizi igienici, docce, bagnino e tanti, forse troppi, locali dove bere e mangiare, oltre ad un’infinità di negozi di articoli turistici.
All’ingresso del villaggio, oltre ad una pittoresca scultura ricavata dal tronco di un vecchio ulivo da un artista tra gli hippy “sopravvissuti”, anche uno sportello bancomat e, in questi anni in cui va di moda, una postazione di fish therapy, nonché la possibilità di godersi un massaggio in spiaggia. A prezzi ragionevoli ci si può rilassare sotto l’ombrellone coadiuvati dalle mani più o meno esperte di fustacchioni locali e di ragazze (non solo) dai tratti orientali, pronti a sparire con la loro minima attrezzatura, composta di oli aromatici e asciugamanino, alla vista delle forze dell’ordine!
La sera, come in ogni località molto turistica che si rispetti, anche a Matala i bar sulla spiaggia sono affollati fino a tardi, di μεσσαρίτες (messarìtes – come vengono chiamati gli abitanti della valle di Messarà) e stranieri.
Facile trovare una sistemazione a Matala, anche a buon prezzo: dai piccoli e più economici alberghi a conduzione familiare ma comunque forniti di piscina, a qualche albergo più grande e moderno, ai bungalow del Valley Village, al campeggio di Matala, poco più distante.
Malgrado il sovraffollamento di vacanzieri, molti italiani soprattutto ad agosto, immergersi nelle acque della baia, con le isolette Paximadia sullo sfondo, ha ancora il suo fascino; soprattutto un po’ fuori stagione (evitando cioè proprio luglio e agosto) e al mattino presto, quando chi ha fatto le ore piccole ancora dorme.
L’arenile è di sabbia e ghiaia più o meno fine a seconda dei punti, si entra in acqua piuttosto facilmente e il fondale che scende gradualmente rende facile l’approccio al mare anche ai bambini. Solo, attenzione alle onde improvvise, che a causa dei frequenti venti che si incanalano nella baia da ovest, colgono di sorpresa i bagnanti… e gli oggetti lasciati in prossimità della battigia. Alle spalle della spiaggia, tamerici e altri grandi alberi offrono il ristoro della loro ombra nelle ore più calde.
Se vi piace tuffarvi, il lato nord della spiaggia offre un punto perfetto per i tuffi, sopra ad una grande e suggestiva grotta. Apparentemente riservata ai più temerari, la piattaforma sulla scogliera è protagonista di tuffi di grandi e piccini e non presenta particolari pericoli.
Per essere aggiornati sulle iniziative dedicate ai turisti, greci e non, che periodicamente si svolgono sulla spiaggia e nel villaggio di Matala, dai tornei di beach volley ai pittoreschi raduni degli hippie con i concerti, le strade decorate di pitture a tema e le feste in spiaggia, basta consultare il sito web ufficiale di Matala; in greco, ma anche in inglese e tedesco.
Matala, malgrado l’inflazionato turismo che l’ha stravolta, è inserita nel programma “Natura 2000”. Le caratteristiche che la fanno rientrare nella rete di siti di interesse comunitario (SIC), creata dall’Unione europea, sono certo le grotte lungo la costa, alcune delle quali si possono visitare raggiungendole in barca, i numerosi reperti archeologici e i resti di mura e palazzi rinvenuti negli immediati dintorni e nel mare; dato che Matala era, nell’antichità, il porto di Festos e Gortyna. Ma anche, sul lato opposto del villaggio, sulla collina chiamata Καστρί (Castrì), ci sono le rovine di una fortezza, Κούλε (Kùle), e le rovine di una φρυκτωρία (friktorìa), cioè un punto da cui venivano trasmessi segnali grazie all’accensione di fuochi. Infine, inserita nella roccia, si trova l’antica chiesa di Παναγία (Panagìa – la Madonna), che è fu utilizzata come catacomba durante le persecuzioni contro i cristiani.