Abiti tradizionali maschili di Creta
L’abbigliamento maschile tipico cretese, nella sua versione passata attraverso la moda ma anche i dettami religiosi e le influenze dei dominatori attraverso i secoli, rappresenta uno degli abiti tradizionali più belli della Grecia. Nella forma ufficialmente riconosciuta dalla fine del XIX secolo è realizzato principalmente in feltro azzurro scuro ed è costituito da camicia, pantaloni, calze, stivali, gilet, cintura, fazzoletto che raccoglie i capelli, giacca, e in inverno un mantello. La prima ad essere indossata è la camicia, solitamente di colore bianco. La camicia di cotone bianco viene indossata ai matrimoni e nelle celebrazioni liete, mentre viene sostituita con una camicia nera in segno di lutto. Se ancora al giorno d’oggi è comune vedere i cretesi in camicia nera è perché, dopo la morte di Eleftherios Venizelos nel 1936, (uno dei più importanti uomini politici della Grecia moderna, originario della città di Chania) i cretesi decisero di indossare definitivamente le camicie nere. Quel lutto permanente è rimasto nell’uso quotidiano, un’abitudine estetica e simbolica al tempo stesso.
Sopra la camicia viene indossato il gilet, di feltro azzurro scuro, che può essere semplicemente aperto sul davanti o avere due lembi che coprono il petto e si abbottonano lateralmente. È guarnito con nastri ritorti e varie bordure di passamaneria, il cui nome tradizionale è χάρτζα (chàrtza).
I pantaloni sono le tipiche, ampie, braghe cretesi (κρητική βράκα – kritikì vràka), in feltro di colore azzurro scuro con ricami e guarnizioni, rifiniti lungo le cuciture da un cordone ritorto. I pantaloni del costume tradizionale cretese derivano la loro forma dai pantaloni indossati dai marinai musulmani; nordafricani e ottomani, conosciuti come corsari barbareschi, attivi dal XVI secolo fino agli inizi del XIX secolo in tutto il Mediterraneo occidentale e lungo le coste atlantiche dell’Europa e dell’Africa. I pantaloni sono completati dalle calze, (καρτσόνια – kartsònia), anticamente erano un elemento a parte, nere, di maglia lavorate a mano, ma in epoche più recenti sono state unite ai pantaloni e sono di colore bianco.
Seguono, nel rito della vestizione, gli stivali: in pelle leggera (βακέτα – vachèta, dall’italiano “vacchetta”) di colore bianco in estate, e in cuoio nero in inverno.
Su gilet e pantaloni viene poi avvolta la cintura: una fascia in tessuto di lana leggera, o seta, di colore rosso o più raramente blu ciano, di altezza 50 centimetri e lunghezza che può raggiungere gli 8 metri. Nell’avvolgere la cintura vi viene fissato il fodero di metallo prezioso e riccamente decorato che conterrà l’immancabile coltello cretese. Riconoscibile per la forma a “V” dell’impugnatura in osso e/o argento, unica al mondo.
Unico monile indossato dai cretesi, una catena d’oro intorno al collo, che termina in una piccola tasca del gilet dove viene riposto l’orologio da taschino.
Un fazzoletto nero, (σαρίκι – sarìki), cinge la testa, arricchito da frange che ricadono sulla fronte. Il fazzoletto con le frange, ormai acquistabile anche nei negozi di articoli turistici, sostituisce l’antico copricapo di feltro morbido che traeva spunto dal fez di origine marocchina e adottato anche dai turchi.
Il costume tipico cretese maschile viene completato dalla giacca, μεϊντάνι (da ميدان – maydān – parola di origine araba, poi turca, che indica in senso metaforico ciò che viene messo in mostra, ma significa letteralmente campo, spianata), corta alla vita e completamente aperta sul davanti, nello stesso tessuto dei pantaloni e del gilet. Anche la giacca è ricca di ornamenti: ancora nastri ritorti e bordure di passamaneria.
Il cappotto si aggiunge ai capi di abbigliamento tradizionali cretesi nelle fredde giornate d’inverno. Si tratta di una cappa relativamente corta, con cappuccio e ampie maniche, nello stesso feltro degli altri indumenti, chiusa al collo da una fibbia. Anche il cappotto è arricchito di decorazioni sulle spalle, sui gomiti e sul davanti, lungo le aperture in cui passano le braccia. Foderato di feltro o seta di colore rosso, è decorato anche nella parte interna con passamanerie.
Ecco composta la classica immagine dei cretesi che ammiriamo in cartoline e antichi dipinti, nonché nelle esibizioni di compagnie di ballo popolare, ma che sopravvive in parte nell’abbigliamento quotidiano del cretese contemporaneo, soprattutto nelle occasioni di festa.